Ansia a Napoli per Gigi D’Alessio. Secondo quanto riportato da una
testata giornalistica locale, il Gigione Nazionale è stato infatti
ricoverato d’urgenza a causa di un grave problema allo stomaco. Il
cantante doveva partecipare al concerto di Capodanno organizzato a
Napoli ma a poco meno di 10 giorni dall’evento è stato annullato tutto.
D’Alessio è stato trasportato all’Ospedale Caldarelli di Napoli in
ambulanza.
Al momento non è ancora chiaro cosa abbia provocato il
malore, ma, secondo le prime indiscrezioni, potrebbe essere stato
provocato da un problema alimentare, la situazione è apparsa subito
grave e stando ai primi riscontri pare che il cantante abbia subito un
gravissimo shock anafilattico dovuto all’assunzione di qualche alimento
non tollerato.
Facciamo a Gigi gli auguri di una pronta guarigione!
fonte: http://gazzaweb.altervista.org
lunedì 29 dicembre 2014
venerdì 19 dicembre 2014
Finì sulla sedia elettrica a 14 anni. La verità dopo 70 anni: era innocente
Nella primavera del 1944 venne giustiziato sulla sedia elettrica. Aveva 14 anni. Ma George Stinney jr,
il più giovane condannato a morte nella storia degli Stati Uniti, era
innocente. La verità è arrivata insieme alla giustizia, ma dopo 70 anni.
La sua è una storia che balza fuori dagli anni bui del razzismo. Il
ragazzino di colore era andato al patibolo in Carolina del Sud per il
duplice omicidio di due bambine bianche trovate morte con il cranio
fracassato.
Mary Emma Thames e Betty June Binnicker, 7 e 11 anni, vennero massacrate a colpi di spranga. Stinney fu arrestato dopo che alcuni testimoni avevano raccontato di averlo visto raccogliere fiori insieme alle due vittime. Il ragazzo confessò. Ma quella verità venne estorta con la violenza. Venne condannato senza dubbi da una giuria composta da soli bianchi. Dopo nemmeno due mesi finì tra le mani del boia, a sole 12 settimane dall’arresto. Ma nel 2004 uno storico si mette a studiare il caso. Scopre – come riporta il Corriere della Sera – i buchi neri che costellarono le indagini e il processo: le prove contro George erano pochissime. Nel 2013 viene chiesta ufficialmente la riapertura giudiziaria. E a gennaio 2014 il giudice Carmen Mullen ascolta le testimonianze del fratello e delle sorelle di Stinney jr, e di altre personme. I risultati dell’autospia vengono riletti e crollano. L’epilogo oggi, con l’annullamento della condanna. “Lo stato della South Carolina compì una gran ingiustizia” dice oggi il giudice Mullen. “Si è sollevata una nuvola”, si commuove la sorella minore, Katherine Robinson, oggi ottantenne, che per anni si è battuta per far riaprire il caso.
Fonte: http://www.ilfattoquotidiano.it
Mary Emma Thames e Betty June Binnicker, 7 e 11 anni, vennero massacrate a colpi di spranga. Stinney fu arrestato dopo che alcuni testimoni avevano raccontato di averlo visto raccogliere fiori insieme alle due vittime. Il ragazzo confessò. Ma quella verità venne estorta con la violenza. Venne condannato senza dubbi da una giuria composta da soli bianchi. Dopo nemmeno due mesi finì tra le mani del boia, a sole 12 settimane dall’arresto. Ma nel 2004 uno storico si mette a studiare il caso. Scopre – come riporta il Corriere della Sera – i buchi neri che costellarono le indagini e il processo: le prove contro George erano pochissime. Nel 2013 viene chiesta ufficialmente la riapertura giudiziaria. E a gennaio 2014 il giudice Carmen Mullen ascolta le testimonianze del fratello e delle sorelle di Stinney jr, e di altre personme. I risultati dell’autospia vengono riletti e crollano. L’epilogo oggi, con l’annullamento della condanna. “Lo stato della South Carolina compì una gran ingiustizia” dice oggi il giudice Mullen. “Si è sollevata una nuvola”, si commuove la sorella minore, Katherine Robinson, oggi ottantenne, che per anni si è battuta per far riaprire il caso.
Fonte: http://www.ilfattoquotidiano.it
giovedì 18 dicembre 2014
L'ultimo saluto al piccolo Loris
Il paese di Santa Croce Camerina ha dato l'estremo
saluto al piccolo Loris, il bimbo di 8 anni ucciso il 29 novembre. "Un
bambino non può morire perché un altro essere umano si è arrogato il
diritto inesistente di togliergli la vita. E' un fatto tremendo e
disumano", sono state le parole del vescovo di Ragusa, Paolo Urso. "Come
si può uccidere un bambino? Solo un folle può compiere un tale gesto.
Un folle che deve essere fermato", ha aggiunto.
Assente la madre di Loris, che si sarebbe dovuta
presentare in chiesa "con le manette ai polsi e in mezzo a un paese - ha
spiegato l'avvocato Francesco Vilalrdita - che le è tutto contro".
Attorno alle 14.30, la bara del bambino, portata da quattro persone tra cui il padre di Loris, Davide, è arrivata nella chiesa di San Giovanni Battista, dove eraon presenti circa 2mila persone.
Il "cuore" della mamma di Loris - Sul sagrato della chiesa di San Giovanni Battista è stata deposta una corona a forma di cuore con fiori che compongono la scritta "Loris", accompagnata da un nastro bianco con la scritta "la mamma Veronica".
Foto Ansa
Attorno alle 14.30, la bara del bambino, portata da quattro persone tra cui il padre di Loris, Davide, è arrivata nella chiesa di San Giovanni Battista, dove eraon presenti circa 2mila persone.
Il "cuore" della mamma di Loris - Sul sagrato della chiesa di San Giovanni Battista è stata deposta una corona a forma di cuore con fiori che compongono la scritta "Loris", accompagnata da un nastro bianco con la scritta "la mamma Veronica".
domenica 14 dicembre 2014
ASPETTA UN FIGLIO MA SCOPRONO DI ESSERE FRATELLO E SORELLA
Una giovane coppia sudafricana,
lei era incinta di otto mesi, stavano per sposarsi quando hanno fatto
una scoperta orribile. La coppia è risultata essere fratello e sorella,
figli dello stesso padre e madre. I due si erano conosciuti al college.
Dopo tanti anni avevano deciso di sposarsi, ma non prima di presentarsi
ai loro genitori. Durante l’incontro è arrivata la scioccante verità. La
coppia, fratello e sorella in giovane età furono separati. Il padre
aveva abbandonato la moglie nel 1983 dopo che lo aveva tradito.
Il ragazzo è stato cresciuto da suo padre, mentre la ragazza è
rimasta con la madre. Non hanno mai saputo di avere un fratello o una
sorella. Hanno vissuto a 80 km di distanza l’uno dall’altro fino a
quando non si incontrano all’università nel 2007. Per tutto il tempo le
loro famiglie non si erano mai incontrate, fino alla settimana scorsa
quando si sono riuniti per discutere del matrimonio.
“E ‘stato amore a prima vista”, ha raccontato la ragazza di The
Sowetan. “Abbiamo studiato insieme all’Università di Tecnologia di
Tshwane a Nelspruit. La prima volta che lo vidi, ci siamo innamorati.
Tutto quello che volevamo era una famiglia con molti figli “.
“Potete immaginare come siamo restati scioccati quando abbiamo saputo
la notizia. Abbiamo un figlio insieme. Non sappiamo cosa dirgli poi
quando sarà grande “.
sabato 13 dicembre 2014
Professione: "Sciogli coppie"
Non esiste modo gentile di mettere fine ad una relazione, ma nel
mondo esiste qualcuno specializzato proprio nel rendere questa
esperienza un po’ meno traumatica e in alcuni casi più codarda. Il 21enne Jonathan Kiekbush,
di Brighton, negli anni si è distinto per la sua capacità di mettere
fine alle relazioni con le sue compagne al punto tale da convincersi ad
intraprendere una vita professionale totalmente dedicata a questo
mestiere.
Con una cifra decisamente accessibile a tutti, il giovane si offrirà al posto vostro di recarsi a casa della persona da scaricare per dare la cattiva notizia. Ovviamente il ragazzo non viene accolto sempre nel migliore dei modi, ma il giro d’affari sembra andare molto bene e lui sembra saperci fare. “Spesso capita di dover restare a parlare un po’ con la persona che è stata scaricata, per spiegargli bene che forse se la storia è finita il motivo è che non faceva più bene a nessuno dei due".
Lui si definisce un intermediario che ha lo scopo di liberare le coppie quando l’amore non è più tale. Nel suo studio arrivano richieste da tutta la città con un ritmo di 5-6 coppie a settimana. Jonathan non è
però una persona senza cuore come potrebbe sembrare: "Quando qualcuno mi contatta, mi faccio sempre raccontare le vicende che hanno portato alla volontà di rottura da parte di uno dei due. Se le motivazioni non mi convincono o mi fanno sentire a disagio, rifiuto immediatamente il lavoro".
"Sono sempre stato la spalla su cui poter piangere quando i miei amici ne avevano bisogno e per qualche ragione mi hanno sempre considerato come un amico con il quale poter parlare e confortarsi in casi del genere". Quello di mettere fine alle relazioni non è l’unico lavoro di Jonathan, che si adopera anche nel campo del marketing, ma se in futuro questa idea dovesse svilupparsi e raggiungere un mercato soddisfacente, lui si dice pronto a mollare tutto e dedicarsi unicamente ai problemi d’amore.
Fonte: http://www.fuoriditesta.it/
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